Ada Negri – Poesie D’Autunno

Sezione poesia – dalle poesie di Ada Negri: Vorrei, pioggia d’autunno, essere foglia e Pensiero d’autunno

Ada Negri (Lodi, 3 febbraio 1870 – Milano, 11 gennaio 1945) è stata una poetessa, scrittrice e maestra. Donna impegnata e sensibile ai temi sociali (si veda la raccolta Fatalità), fu molto apprezzata anche in ambito accademico. Le poesie raccolte in Maternità. Infine le poesie raccolte in Stella mattutina sono più autobiografiche.

Quelle che riporto qui sono due poesie che si fanno preghiera, che esprimono la certezza che la fatica sia concime a un bene più grande (quella foglia cadrà/, […]/ma le radici nutrirà del tronco / per rispuntar dai rami a primavera), che la morte sia cambiamento, trasformazione, passaggio. Nella fragilità umana, simile quella delle foglie d’autunno, non viene meno la speranza

Vorrei, pioggia d’autunno, essere foglia

Vorrei, pioggia d’autunno, essere foglia
che s’imbeve di te sin nelle fibre
che l’uniscono al ramo, e il ramo al tronco,
e il tronco al suolo; e tu dentro le vene
passi, e ti spandi, e si gran sete plachi.

So che annunci l’inverno: che fra breve
quella foglia cadrà, fatta colore
della ruggine, e al fango andrà commista,
ma le radici nutrirà del tronco
per rispuntar dai rami a primavera.

Vorrei, pioggia d’autunno, esser foglia,
abbandonarmi al tuo scrosciare, certa
che non morrò, che non morrò, che solo
muterò volto sin che avrà la terra
le sue stagioni, e un albero avrà fronde.

Pensiero d’autunno

Fammi uguale, Signore, a quelle foglie
moribonde che vedo oggi nel sole
tremar dell’olmo sul più alto ramo.
Tremano sì, ma non di pena: è tanto
limpido il sole e dolce il distaccarsi
dal ramo, per congiungersi sulla terra.
S’accendono alla luce ultima, cuori
pronti all’offerta; e l’angoscia, per esse,
ha la clemenza d’una mite aurora.
Fa’ ch’io mi stacchi dal più alto ramo
di mia vita, così, senza lamento,
penetrata di Te come del sole.