Elisa Salvaterra – I misteri di Ca’ di sotto

Elisa Salvaterra - I misteri di Ca' di sotto - Bambini in campagna - Foto di Skyler Ewing
Foto di Skyler Ewing

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I misteri di Ca’ di sotto è un racconto per bambini, scritto da Elisa Salvaterra.
È un racconto di Natale dalla lettura piacevole, coinvolgente, simpatica, tenera e piena di speranza, semplice ma con un messaggio chiaro: i bambini sono capaci di grade coraggio, vero amore, profonda amicizia, enorme fantasia.

Con il sottofondo di un inno alla Musica (Elisa Salvaterra era una musicista che sapeva raccontare le persone con la voce del piano, e nel libro sembra di udirne il suono) questo breve racconto insegna che il mondo dei grandi non è poi così pauroso, e il mondo in generale vale proprio la pena di essere vissuto, anche quando sembra difficile

Su Elisa Salvaterra, I MISTERI DI CA’ DI SOTTO, edito daLa Ruota“, 2019
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Prima di iniziare con le citazioni (non saranno moltissime, il testo è breve e non voglio spoilerare), mi concedo una nota biografica sull’autrice.

Elisa Salvaterra - I misteri di Ca' di sotto
Foto di

Elisa Salvaterra è stata un’artista poliedrica. Musicista, Cantante, Attrice, Scrittrice, Drammaturga, Educatrice (ci vuole arte per tirar fuori da ciascuno la versione migliore di sé). Molti la ricordano per la sua grande capacità di rappresentare il mondo, l’umano, attraverso la musica. La sua scomparsa precoce e improvvisa ha lasciato un forte senso di incompiuto, come il finale del libro, che sembra volere un sequel. Elisa appare come una promessa lasciata in sospeso. E lascia una domanda: perché uno spirito che così tanto sembra ancora dover dire, ad un tratto, improvvisamente, viene a tacere? Cosa è morire e quando e dove si compirà quella voglia di vivere?

Elisa stava per regalare alle scene una nuova rappresentazione, ad oggi inedita, su Padre Pino Puglisi. Aveva già portato sulle scene la preziosissima “Bottoni” e scritto, recitato e riflettuto sulla Memoria con il suo “Pensione Mirafiori“. Ne raccoglieremo i fiori.
Per oggi, mi fermo a rileggere I misteri di Ca’ di sotto di Elisa Salvaterra, per condividere, come di consueto, qualche citazione che ne dia il tenore, in attesa di vedere pubblicate le sue opere postume.

Citazioni – Le più belle frasi da I misteri di Ca’ di sotto di Elisa Salvaterra

  • Nelle piccole città le date sono importanti. Nei piccoli paesi addossati alle piccole città le date sono. E basta.
  • Le vacanze di Natale erano alle porte e nell’aria si respirava già un nonsoché di festa speziata alla cannella e aghi di pino. p.9
  • Tonino […] pensava che darsi un tono da grande lo avrebbe reso più credibile: in fondo, quel dolore per cui i grandi lo deridevano, era quanto di più caro avesse mai avuto tra le corde del cuore.quel dolore era tutto ciò che gli restava nel sospirare la parola amore. p.11
  • Tonino, con gli occhi ancora gonfi di sonno, si riprese soltanto quando l’amico lo prese a pugni in senso di incontestabile affetto goliardico: “tra maschi il saluto deve rimanere sulla pelle”. p.11
  • Era la più bella voce che avesse mai sentito, era esattamente come l’aveva sempre immaginata. Era un suono fatto di tanti suoni, in sé pareva poter contenere il cielo stellato, il crepitio del fuoco, il fiàre del vento e la pipì degli angeli, che i più piccoli conoscono come il suono della pioggia. p. 15
  • C’è una minuscola grancassa in quest’orologio, è per questo che senti secondi battere così forte il tempo che passa. Il piccolo tamburo ha una cassa di risonanza che amplifica il suono e ce lo rimanda come se fosse il battito del cuore. p. 19
  • In fondo una banda suona per la gente nelle piazze, insomma, un po’ per tutti. p. 21
  • Doveva trattarsi di una lettera indirizzata a lui, perché diavolo doveva essere lì altrimenti? E per la paura del suo contenuto si era dato appena il tempo necessario per leggerla e fuggire via dedicandosi al suo grande amore, la musica, come aveva sempre fatto pur di non dover fare i conti con l’amore in carne ed ossa. p.35
  • In quel momento, seppur in luoghi diversi, quei due sconosciuti stavano provando la stessa identica sensazione: erano persone felici… maledettamente felici. p.36
  • Era semplicemente una di quelle donne che amano vivere libere. Non dalla compagnia di un uomo, che non disdegnava affatto, ma dall’idea di dover rinunciare a se stesse per divenire possesso di qualcuno. Nei piccoli paesini le donne erano ancora relegate a ruolo d’ombra e le loro esili figure dietro quelle più imponenti degli uomini che le avevano prese, sparivano solitarie e dimenticate. p.63
  • Lei voleva dalla vita qualcosa di estremamente raro e profondo. Non era in grado di dare un nome a ciò che desiderava, cercava soltanto di rendere ogni suo giorno meravigliosamente semplice. E questo richiedeva molto tempo. Poteva stare ore a fissare un albero in attesa di godere dello spettacolo meraviglioso di una foglia nel suo viaggio verso ciò che l’ha generata o cose così. p.64
  • Poteva sembrare che avessi uno sguardo assente, o che non ascoltasse, ma solo perché avevo un modo tutto suo di leggere il mondo. Tonino credeva di non avere mai né visto né sentito nulla di così magico. Si sentiva più leggero e pieno di energia, come se la musica ascoltata avesse avuto il potere di trasformarlo in un supereroe. Mentre ascoltava, gli era sembrato di viaggiare per mondi lontani, terre vergini, sconosciute alla maggior parte della razza umana. p.65
  • La campagna taceva immobile e solitaria. Quella notte la neve aveva deciso di risparmiare la terra e il cielo, tornato libero dopo tanti giorni di tirannia, aveva mostrato un artificio di stelle disposte nelle più svariate costellazioni. Era tutto così luminoso che qualcuno pensò che il cielo dovesse essersi avvicinato alla terra per mostrare quello spettacolo in tutta la sua pienezza. p.67
  • Quella notte, nell’aria, era possibile respirare ciò che la signorina Palmira chiamava “piacere”. p. 69
  • Talvolta l’amarezza dei bambini è più convincente di quella dei grandi. p.81
  • Adesso e poteva più fargli paura: aveva dei buoni amici su cui contare è un amore ad andare a prendere. p. 104



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2 Risposte a “Elisa Salvaterra – I misteri di Ca’ di sotto”

  1. Grazie per questo meraviglioso ricordo della mia amata sorella. Non credo che ci lasci un senso di incompiuto … credo invece che Elisa stia compiendo il suo percorso altrove dove quando sarà tempo arriveremo anche noi…

  2. Elena, grazie a te per il commento, e per aver confermato quello che spero. Perché hai ragione: non può, tutta l’anima lo grida, rimanere incompiuto. La raggiungeremo e la sentiremo cantare e recitare, suonare e lodare e vivere ancora!

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