L’ Abbazia di San Fruttuoso – Camogli, Genova, risale al X Secolo ma è stata donata al FAI da Frank e Orietta Pogson Doria Pamphilj, nel 1983.
La principessa Doria ha donato alla Fondazione l’intera Abbazia di San Fruttuoso con il sepolcreto di famiglia, la Chiesa, la Torre cinquecentesca di Andrea
Come raggiungerla
L’abbazia di San Fruttuoso non è raggiungibile da alcuna arteria stradale. Vi si può accedere soltanto via mare (essa infatti prospetta sull’antistante spiaggia balneabile) oppure attraverso due sentieri panoramici. Il primo scende dal soprastante monte di Portofino, il secondo percorre la costa partendo dalla baia di Portofino.
Cenni storici su l’ Abbazia di San Fruttuoso – Camogli, Genova
Come tutte le abbazie, proprio l’inaccessibilità del luogo e la presenza di una sorgente d’acqua dolce ne fecero, nell’VIII secolo d.C., un sito ideale per la fondazione di una chiesa e, dal X secolo, di un monastero benedettino.
Secondo la tradizione, fu lo stesso martire Fruttuoso a scegliere la baia.Egli la indicò in sogno a Prospero, vescovo di Tarragona in fuga dalla Spagna invasa dagli Arabi e alla ricerca di un luogo dove portare in salvo le reliquie del Santo.
Nell’arco di oltre mille anni di storia questo monumento ha cambiato per ben tre volte la sua destinazione d’uso. Dal X secolo, si è detto, fu monastero benedettino. Nel 1551 l’ammiraglio Andrea Doria, Principe di Melfi, riceve da Papa Giulio III il giuspatronato su San Fruttuoso. Vengono eseguite imponenti opere di ristrutturazione che coinvolgono la chiesa e i chiostri. Tali lavori fanno da preludio all’arrivo dei coloni, cioè quella piccola comunità di pescatori che vivranno all’interno dell’Abbazia fino ai giorni nostri. Le umili abitazioni sorsero all’interno del corpo abbaziale duecentesco e della sala del capitolo.
Nel 1983 si ha la svolta: la donazione al FAI, i restauri e una nuova vita con la sua destinazione museale. Ma non solo: è possibile alloggiare e pernottare nella Foresteria dell’abbazia del FAI o al ristorante “Da Giovanni”.
Chi era San Fruttuoso
Contemporaneo di Sant’Agata, durante le persecuzioni di valeriano nel III secolo d.C. l vescovo Fruttuoso e i due diaconi, rifiutatisi di sacrificare agli dei, furono condannati dal giudice Emiliano ad essere bruciati vivi. Portati nell’anfiteatro, consolando i suoi cristiani, promise che il Signore non avrebbe più fatto mancare un pastore a quella comunità. Con la benedizione di Dio entrò nell’arena, fu posto, insieme ai diaconi Augurio ed Eulogio su una catasta di legna, a gli venne appiccato il fuoco. Il suo esempio e il suo coraggio servirono, come per tutti i martiri, non per la distruzione ma per l’edificazione della Chiesa cattolica. Per approfondire clicca qui.
Moneta commemorativa dell’Abbazia di San Fruttuoso – Camogli, Genova
Nel 2014 l’Istituto Poligrafico e Zecca dello Stato ha coniato delle monete dal valore di 5 euro in argento per l’abbazia di San Fruttuoso (serie Italia delle Arti).