di Ninfeam, heart earth art. Dalla raccolta personale “Fiori che ti parlino di lui“
Restaurare è più eroico, dicono,
che demolire per ricominciare.
Di un letamaio, può farsi una fontana
in cui nuotano lievi le ninfee.
Restaurare è proprio del Creatore,
che vede il bello e guarda con stupore
quello che per altri è da scartare.
Non è più facile, richiede più dolore
fatica sempre, e certo chiede amore.
Ma l’Ideatore è solito ridare
la vita
a ciò che ama e sembra averla persa.
Così vorrei del nostro essere amici
e dare pace alle ferite offese,
mettendo in luce
le crepe, dando voce
alle fessurazioni.
Con le parole forse,
e sempre col perdono.
E ogni qualvolta il piede mio pesante,
un po’ incosciente,
oppure solo stanco e affaticato,
colpisce te, che sei cristallo che ama,
conceda Dio quell’olio
buono,
quell’oro che risana
e che ridona luce.
Una poesia sull’amicizia, e sul desiderio di perdono, sulla riappacificazione, ispirata alla cultura di Cometa e al kintsugi, l’arte giapponese del restauro. Ma non solo. È ispirata a tutte quelle persone che si erano sentite perdute, e invece si sono scoperte preziose per qualcuno
Il Restauratore
con il lavoro, un poco di fatica
un po’ dell’oro, secreto in fondo al cuore,
com’olio buono, che odora di perdono,
con l’apertura e la sperante attesa,
che torni il nuovo senso,
conserva l’uomo e tutta la sua storia.
così che tutto in lui diventa nuovo,
come ogni conversione
tutto diventa nuovo.
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