Robin Norwood – “Donne che amano troppo” – citazioni

Donne che amano troppo“, da cui sono tratte le citazioni di questo articolo, è il libro best seller di Robin Norwood, classe 1945, terapista, psicologa di coppia e familiare, che dopo aver lavorato per anni nel campo delle dipendenze è arrivata alle conclusioni che quella relazioni difficili è essa stessa una dipendenza.

Capita a donne che abbiano vissuto più di una relazione difficile, complicata, in ultimo lesiva della propria autostima, di domandarsi: perchè mi capitano sempre uomini così? Perchè ricado sempre nelle stesse dinamiche? Perchè li attraggo tutti io? La tesi di Robin è che non “capitino”.

Questo libro, scritto da una donna che ha amato troppo, risponde infatti a quelle domande. Lo fa attraverso il racconto di una serie di storie vere, di casi che lei ha preso in terapia. Lo scopo dichiarato è “aiutare le donne che hanno dei rapporti distruttivi con gli uomini a riconoscere il fatto, comprenderne le origini e costruire gli strumenti per cambiare la loro vita“. p. 16

Le scoperte della Norwood, condivisibili o meno, spesso dure da accettare, possono avere un impatto sulla lettrice (o sul lettore – perché, sebbene in grande minoranza, esistono anche uomini che amano troppo., spiega Robin).

Una volta letto rimarrà comunque nel proprio bagaglio come sentinella sulle proprie relazioni. Purché non lo si inserisca nel proprio agire con il pilota automatico, ha qualcosa da dire a tutte. Purché non porti a decidere che il sacrificio in amore alla maniera di Sonia di Delitto e castigo è del tutto vietato, rimane un’occasione di maturazione.

Come in tutte le terapie, un giudizio psicologico permette di continuare ad essere se stessi, ma con più consapevolezza. Non è detto che la lettrice cambi chi lo ha letto, come tutti dicono, ma di certo gli dona una chiave di lettura in più di se stesso e delle proprie relazioni.

Vorrei cominciare con il lungo elenco dei “quando amiamo troppo e con “le tre citazioni che – in positivo – , fanno comprendere qualcosa sull’esito, dopodiché passerò al lungo elenco dei “quando stiamo amando troppo”.

Indice delle citazioni

Il lungo elenco dei “quando stiamo amando troppo”

Quando essere innamorate significa soffrire, stiamo amando troppo
– Quando nella maggior parte delle nostre conversazioni con le amiche intime parliamo di lui, dei suoi problemi, di quello che pensa, dei suoi sentimenti, stiamo amando troppo.
– Quando giustifichiamo i suoi malumori, il suo cattivo carattere, la sua indifferenza, o li consideriamo conseguenze di un’infanzia infelice e cerchiamo di diventare la sua terapista, stiamo amando troppo.
– Quando leggiamo un saggio divulgativo di psicoanalisi e sottolineiamo tutti i passaggi che potrebbero aiutare lui, stiamo amando troppo.
– Quando non ci piacciono il suo carattere, il suo modo di pensare e il suo comportamento, ma ci adattiamo pensando che se noi saremo abbastanza attraenti e affettuose lui vorrà cambiare per amor nostro, stiamo amando troppo.
– Quando la relazione con lui mette a repentaglio il nostro benessere emotivo, e forse anche la nostra salute e la nostra sicurezza, stiamo decisamente amando troppo.

Il vero amore

Il vero amore è un’associazione che impegna profondamente due persone che si vogliono bene, hanno in comune molti valori fondamentali, interessi e fini, e tollerano di buon grado le differenze individuali. La profondità dell’amore si misura dalla fiducia e dal rispetto che sentono l’uno per l’altra. La relazione consente a ciascuno dei due di esprimere più pienamente se stesso, di essere più creativo e di avere una vita più ricca e feconda. C’è molta gioia nelle esperienze condivise, passate e presenti, e nell’anticipazione di quelle future. Ciascuno considera l’altro/a come il suo amico più caro è più amato. Ulteriore indice di amore profondo è la volontà di essere sinceri con se stessi per favorire lo sviluppo della relazione e un’intimità sempre più autentica e profonda. Accompagnano il vero amore sentimenti di serenità, sicurezza, devozione, comprensione, lealtà, mutuo sostegno e conforto. p. 60

Robin Norwood - "Donne che amano troppo" - citazioni - Una relazione sana
Una relazione

Una donna sana

Una donna cresciuta in un ambiente più sano ha reazioni e rapporti molto diversi, perché struggimento e sofferenza non le sono così familiari, non hanno tanta parte nella sua storia e quindi non le sembrano affatto confortevoli. Se stare con un uomo la mette a disagio, la ferisce, la spaventa, la delude, la fa arrabbiare o ingelosire, o la disturba in qualche altro modo, troverà sgradevole questa esperienza, qualcosa da evitare piuttosto che da perseguire. Invece vuole trovare una relazione che le offra affetto, benessere e buona compagnia, perché questo va bene per lei. p. 121

La guarigione rinunciando all’analisi intellettuale

La guarigione di Celeste era dovuta in gran parte alla sua rinuncia all’analisi intellettuale di se stessa e della propria vita, per cominciare a sentire la profonda sofferenza emotiva che accompagnava l’isolamento in cui era sempre vissuta. p.179

Robin Norwood - "Donne che amano troppo" - citazioni
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Donne che amano troppo

un Percorso faticoso: sta a voi la scelta

È un tipo di comportamento che avete imparato da piccole e avete continuato a praticare: abbandonarlo sarà doloroso, vi costerà angosce e paure, sarà una sfida continua. L’avvertimento non è inteso a scoraggiarvi. Dopo tutto, dovrete certo affrontare lotte disperate durante i prossimi anni se non cambiate il vostro modello di rapporto; in questo caso però, i vostri sforzi non vi serviranno a crescere, ma solo a sopravvivere. Sta a voi la scelta. Se decidete di iniziare il processo terapeutico, invece di una donna che ama qualcun altro tanto da soffrirne, sarete una donna che ama abbastanza se stessa da non voler più soffrire.

Piene di paure da cui vogliamo farci proteggere

Se mai vi è capitato di essere ossessionate da un uomo, forse vi è venuto il sospetto che alla radice della vostra ossessione non ci fosse l’amore, ma la paura; noi che amiamo in modo ossessivo siamo piene di paure: paura di restare sole, paura di non essere degne di amore e di considerazione, paura di essere ignorate, o abbandonate, o annichilite. Offriamo il nostro amore con la speranza assurda che l’uomo della nostra ossessione ci protegga dalle nostre paure; invece le paure e le ossessioni si approfondiscono, finché offrire amore nella speranza di essere ricambiare diventa la costante di tutta la nostra vita. E, poiché la nostra strategia non funziona, riproviamo, amiamo ancora di più.
Amiamo troppo
.

Un lungo lavoro su di sé

Ho impiegato parecchi anni a lavorare duramente per cambiare comportamento. Questi anni sono stati i più importanti della mia vita. p.17

Quando non telefona

Avevano stabilito di chiamarsi a turno, ma spesso, quando toccava a Randy, lui tardava e lei diventava troppo inquieta, non riusciva a resistere; dormire, ormai, era fuori questione in ogni caso, e finiva per fare il suo numero. Le conversazioni che seguivano si trascinavano a lungo, ma lui restava sempre nel vago. p. 20

Assumersi le responsabilità di aver creato il problema

Nello stesso momento in cui si rendeva conto che esisteva un problema nei suoi rapporti con le persone che amava, Jill era pronta fare di tutto per risolverlo, ma anche ad assumersi la responsabilità di averlo creato. p.21

Il rapporto con la madre e l’amore prestazionale

Vostra madre aveva verso di voi un atteggiamento geloso e competitivo in privato, anche se in pubblico vi esibiva e cantava le vostre lodi, e voi avete finito per sentire il bisogno di fare bene per avere la sua approvazione, ma sempre con il timore dell’ostilità che il vostro successo generava in lei. p.22

Incapaci di discernere e di fidarsi dei propri sentimenti

Si diventa incapaci di discernere se qualcuno o qualcosa non fa per noi. Le situazioni e le persone che gli altri eviterebbero naturalmente perché pericolose, spiacevoli o nocive, non ci ispirano ripugnanza, perché non siamo in grado di valutare realisticamente e non abbiamo riguardi per noi. In realtà, non abbiamo fiducia nei nostri sentimenti e non li usiamo come guida. p. 23

Avere poco riguardo verso se stesse

Essendo attratte da persone con problemi che hanno bisogno di essere risolti, lasciandovi coinvolgere in situazioni caotiche, incerte ed emotivamente penose, dimenticate la responsabilità che avete verso voi stesse. p. 25

I bravi ragazzi vi sembrano noiosi.

Non trovate attraenti gli uomini gentili, equilibrati, degni di fiducia che forse si interessano di voi. Questi bravi ragazzi vi sembrano noiosi. p.25

Una famiglia disturbata

È una famiglia disturbata quella in cui […] nessun membro è libero di esprimere pienamente le sue esperienze, i desideri, i bisogni e i sentimenti, ma deve limitarsi a recitare la sua parte in conformità a quella che recitano gli altri componenti della famiglia. […]

Quando nessuno può discutere quello che riguarda un singolo membro della famiglia o la famiglia nel suo insieme, quando questi discorsi sono proibiti implicitamente (se si cambia argomento) o esplicitamente (“Noi non parliamo di queste cose!”), si impara a non credere alle proprie percezioni dei propri sentimenti. Poiché la nostra famiglia nega la nostra realtà, cominciamo a negarla anche noi. E ciò ostacola gravemente lo sviluppo degli strumenti fondamentali per vivere e per rapportarsi alle persone e alle situazioni […]

Si diventa incapaci di discernere se qualcuno o qualcosa non fa per noi. Le situazioni e le persone che gli altri eviterebbero naturalmente perché pericolose, spiacevoli o nocive, non ci ispirano ripugnanza, perché non siamo in grado di valutare realisticamente e non abbiamo riguardi per noi. In realtà, non abbiamo fiducia nei nostri sentimenti e non li usiamo come guida. p. 23

Le vostre percezioni ed i vostri sentimenti sono stati largamente ignorati piuttosto che accettati e convalidati. […] La bambina […] spesso per rimediare alla confusione, adatterà le sue percezioni a quello che le viene detto, per non provare lo sconforto di sentirsele invalidare. Ciò menoma nella bambina la capacità di avere fiducia in se stessa e nelle sue percezioni, sia nell’infanzia sia da adulta, specialmente nei rapporti affettivi. p.31

La scarsa autostima

La vostra autostima è pericolosamente bassa e, nel profondo di voi, siete convinte di non meritare di essere felici. Piuttosto, credete di dovervi guadagnare queste diritto. p. 24

Come tante donne che amano troppo, lei evidentemente era una persona molto responsabile, che si era sempre impegnata in molti campi, ma ciò nonostante aveva ben poca stima di sé. p.25

Ben poche donne che amano troppo sono convinte, nel profondo del loro essere, di avere il diritto di amare e di essere amate semplicemente perché esistono. Ci diamo continuamente da fare per cercare di dimostrare di essere buone, perché non crediamo di esserlo. p. 36

Sono cresciuta con la convinzione che in me ci fosse qualcosa di molto brutto. Non sapevo cosa fosse, ma doveva essere qualcosa che mi rendeva poco gradita e poco amabile. Avevo sempre paura che, in un momento qualsiasi, tutti si sarebbero accorti che non volevo niente, che non ero come tutti gli altri. Anche se sapevo vestirmi bene e avevo buoni risultati a scuola, mi sentivo un’imbrogliona. p. 168

Il mio quoziente d’intelligenza superava il suo di 20 punti, e io avevo bisogno di questo margine. Ci voleva tutto, anche di più, perché potessi solo cominciare a credere di essere una sua pari, e che non mi avrebbe abbandonata per una migliore di me. p.170

Isolarsi dagli amici

Mentiva agli amici per non dire cosa faceva, e poi li evitava del tutto per non dover continuare a mentire. Aveva troncato quasi tutti sui rapporti sociali, preoccupandosi solo di stare con Jim quando lui poteva, e di pensare a lui quando non poteva. Voleva essere disponibile per lui nel caso che avesse trovato un’ora libera da passare insieme. p .47

Non isolarsi

Ci sono troppa amarezza, troppi segreti da custodire, che trasformerebbero corse qualsiasi apparizione in pubblico in una dura prova. E la mancanza di contatti sociali serve a isolare ancora di più la donna che ama troppo. p. 236

Sentirsi a proprio agio solo in ciò che risulta familiare

Ci sentiamo a nostro agio solo in un tipo di rapporto che ci sia già familiare, e Jim portava nella loro relazione il distacco, l’assenza e la mancanza di interesse che Trudi aveva già conosciuto nell’atteggiamento dei suoi genitori verso di lei. p.49

Credere che il proprio uomo non sia stato mai realmente amato

Le donne che amano troppo spesso si convincono il loro uomo del momento non era mai stato realmente amato da nessuno in passato, né dei genitori, né dalla moglie, né dagli amanti precedenti. Vediamo in lui un uomo che ha sofferto, e subito ci assumiamo il compito di compensarlo per tutto quello che gli è mancato prima di incontrarci. p. 56

Sopportazione

Non pensavo che fosse questo gran male, perché riuscivo a sopportarlo. Era quello che stavo facendo io, resistendo in quella situazione terribile perché riuscivo ancora di reggerlo“. […] Totalmente impreparata a trovare il modo di assicurarsi proprio benessere, ma molto esperta nel favorire quella altrui, si metteva in relazioni che promettessero un’altra opportunità di risolvere tutti i guai di un’altra persona con la forza del proprio amore. pp.74-75

Una sessualità distorta

Il risultato è una giovane donna che si sente a disagio con qualsiasi senso di attrazione sessuale, perché inconsciamente lo connette con la violazione del tabù. Quando accade questo, l’affetto e l’accudimento possono essere le uniche espressioni d’amore che la fanno sentire al sicuro. p. 94

Un uomo che abbia bisogno del vostro aiuto

Se una madre che odiava gli uomini vi ha insegnato che gli uomini sono cattivi, e d’altra parte voi amavate il vostro papà perduto e trovate gli uomini attraenti, è molto probabile che cresciate con il timore che l’uomo amato possa lasciarvi. Perciò cercherete un uomo che abbia bisogno del vostro aiuto e della vostra comprensione per avere il controllo della relazione. p. 110

Porre fine a una relazione

Porre fine a una relazione che ci fa stare male è tanto più difficile quanto più ci ricorda i nostri struggerimenti infantili.

una fiaba moderna

Questo tema delle donne che redimono gli uomini con il dono dell’oro amore disinteressato, perfetto, che accetta qualsiasi cosa, non è affatto un’idea moderna. Le favole, dando corpo alle lezioni più importanti della cultura che le crea le perpetua, continuano a offrire da secoli diverse versioni di questo dramma.

In “La bella bestia”, una giovane bella e innocente incontra un mostro repellente e spaventoso. Per salvare la propria famiglia dalla sua collera accetta di vivere con lui. Conoscendolo meglio, finisce per superare la propria naturale ripugnanza e arriva persino ad amarlo, nonostante l’aspetto animale. A questo punto, naturalmente, cadono miracolo, e lui viene liberato dalle sembianze bestiali per rivelarsi nella sua realtà non solo di essere umano, ma di principe.

L’etica giudaico cristiana

Nell’etica giudaico cristiana è insito il concetto di aiutare quelli che sono meno fortunati di noi. Ci insegnano che è nostro dovere rispondere con compassione e generosità quando qualcuno ha dei problemi. Non giudicare, ma piuttosto aiutare, e è un obbligo morale. p. 157.

L’aiuto è il lato luminoso del controllo

Poiché nell’infanzia non vi siete mai sentite sicure, avete un bisogno disperato di controllare il vostro uomo è la vostra relazione. Mascherate i vostri sforzi di controllare persone situazioni con il pretesto di essere “soccorrevoli”. p.24

È vero per tutti che, di fronte un dispiacere, se diciamo che è colpa nostra, in realtà stiamo dicendo che abbiamo la possibilità di controllare la situazione: se noi cambiamo, la sofferenza cesserà. Dietro le autoaccuse delle donne che amano troppo si nasconde questa dinamica. Assumendocene la colpa, conserviamo la speranza di riuscire a capire che cosa non va, e a correggere il nostro comportamento, quindi a controllare la situazione e porre fine alla sofferenza. p. 28

Quando facciamo per un altro quello che potrebbe fare da sé, quando progettiamo il futuro di un’altra persona o le sue attività quotidiane, quando incitiamo, consigliamo, ricordiamo, mettiamo in guardia o cerchiamo di convincere un’altra persona che non sia un bambino piccolo, quando non riusciamo a sopportare che affronti le conseguenze delle sue azioni e così cerchiamo di cambiare il suo modo di agire di annullarne le conseguenze, significa che stiamo controllando quella persona. p. 161

Dovevo scoprire me stessa

Dovevo scoprire me stessa, che cosa mi piaceva e che cosa non mi piaceva, che cosa volevo dalla vita. Non avrei potuto impararlo se non avessi avuto del tempo per me sola, senza nessun altro a cui pensare e di cui preoccuparmi, perché se con me ci fosse stato qualcun altro avrei preferito ancora dirigere la sua vita invece che vivere la mia. p. 186

Come i bambini cercano di salvare le loro famiglie

Il suo bisogno di essere necessaria, di avere un uomo debole e inadeguato, era un modo per negare e ignorare il vuoto che sentiva dentro di sé. È stato già notato che nelle famiglie disturbate i bambini si sentono responsabili dei problemi familiari e anche della loro soluzione. I modi in cui questi bambini cercano di “salvare” le loro famiglie sono fondamentalmente tre: rendersi invisibili, diventare cattivi, essere bravi.[…] Rendersi invisibili significa non chiedere mai nulla; […] Essere cattiva significa essere la ribelle; […] Essere brava significa essere una vincente nel mondo esterno, e i suoi successi sono intesi a redimere la famiglia e a riempire il vuoto dentro di lei. Sembrare felice, apparente, brillante, entusiasta serve a coprire la tensione, la paura, la rabbia. Apparire felice diventa molto più importante che sentirsi felice, che sentire qualcosa in assoluto. p.187

A volte mi sembra avere due vite. Vado a lavorare e sono brillante ed efficiente, tutti mi rispettano. La gente chiede il mio parere e mi mi affidano un mucchio di responsabilità: mi sento adulta, capace essi cura di me stessa. Quando torno a casa la mia vita mi si presenta con una lunga storia di meschinità

Una malattia diagnosticabile

Il primo passo nel trattamento di una donna con questi problemi consiste nell’aiutarla capire che lei, come una tossicodipendente, Sta subendo gli effetti di una malattia diagnosticabile, che senza terapia può aggravarsi che risponde bene un trattamento specifico. Ha bisogno di sapere che per lei una relazione che la fa soffrire senza dare nessuna gioia è 1 ossessione verde propria E che affligge molte, Moltissime donne, avendo le sue radici in una infanzia disturbata rapporti malsani. p.225

Magari andranno a vivere altrove, pensando che loro problemi siano nati per colpa degli amici, dell’impiego, delle loro famiglie. E dopo, forse, le cose andranno meglio per un po’ di tempo. Ma solo per poco. Ben presto tutto ritorna come prima. p.235

Scegliere una terapista donna

Sono fermamente convinta che una donna dovrebbe scegliere come terapista un’altra donna. Abbiamo in comune l’esperienza fondamentale di cosa significhi essere donna in questa società, e ciò ci consente una comprensione particolare profonda. p.243

Sviluppare una spiritualità

Senza una sviluppo della spiritualità, È quasi impossibile rinunciare a dirigere e controllare, per riuscire a credere che tutto si risolverà come deve risolversi. Sviluppare la propria spiritualità, qualunque sia il vostro orientamento religioso, fondamentalmente significa rinunciare a imporre la propria volontà, alla pretesa di far andare le cose nel modo che, secondo voi sarebbe giusto. Invece, dovete accettare il fatto che forse non sapete che cosa sia il meglio in una determinata situazione, né per voi stesse né per un’altra persona. p.253

Smettere di manipolarlo, se la caverà

Non dirigerlo o controllarlo significa anche smettere di incoraggiarlo e lodarlo. Probabilmente avete già usato anche questi metodi per cercare di indurlo a fare quello che volevate, e questo significa che sono diventati degli strumenti per manipolarlo. p. 255

Potete continuare ad avere affetto per lui ma non a curarvi di lui. Lasciate che trovi da sé la propria via, proprio come voi state cercando di trovare la vostra p.256


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Pubblicato da heartearthart

Sono un'appassionata di lettura, di verde, di vita. Battezzata. Il mio lavoro è nell'ambito educativo. "A che serve la vita, se non per essere donata" è qualcosa in cui credo profondamente. Mi piace conoscere gente, parlarci a lungo, discutere in profondità. Ballo, ma non mi piace apparire. Ho paura delle discoteche, preferisco i posti tranquilli. Amo anche viaggiare, quando il viaggio diventa occasione di incontro con culture: uomini, opere, lingua, cucina, ambiente. Amo la vita. Credo nell'eternità.