Toshikazu Kawaguchi – “Finchè il caffè è caldo”

Recensione e Citazioni

Finchè il caffè è caldo” di Toshikazu Kawaguchi, del 2020, è il primo libro di quella che si può chiamare una trilogia di successo attuale. Lo seguono Basta un caffè per essere felici, 2021 e Il primo caffè della giornata 2022.

Inizio con un consiglio: è più affascinante se lo si legge per primo. Mentre il secondo infatti è un’entità autonoma, piacevolissima lettura anche se non si è conosce il primo (per me è stata una sorpresa scoprire che fosse un sequel), il primo diventa più lento se lo si legge dopo il secondo. Gli spazi dedicati alle regole del viaggio, quelle che spoilero di seguito, destano meno sorpresa e rallentano il coinvolgimento, se le si conosce già. Solo questo. Il protagonista è un piccolo caffè aperto nel 1874, ai tempi delle lampade a olio. Le storie dei protagonisti avventori di questa misteriosa, piccola, nascosta caffetteria giapponese mantengono tutto il loro fascino, ed è per questo che vale la pena leggerlo.

Quelle di chi sorseggia l’aspro e aromatico caffè Moka sono piccole storie che educano a godere del presente… raccontando la storia impossibile di poter ritornare nel passato, ma solo per incontrarlo, e suggeriscono come vivere il “qui ed ora” senza doverlo rimpiangere, come accade a chi non ha paura di essere fino in fondo se stesso, al di là delle aspettative proprie e altrui.

Il tutto però emerge dalle vite dei protagonisti, senza morale e senza prediche.

Protagonisti giapponesi, quindi con una cultura tanto diversa dalla nostra, ma la cui umanità può parlare a tutti. C’è una struttura di fondo nel cuore dell’uomo che è uguale ovunque. Non una ma tante storie, nella macro cornice della storia dei gestori del caffè, che hanno avuto in dono la possibilità quasi sacra di far viaggiare nel passato chi nel presente è rimasto incastrato. Viaggi nel tempo, e nella consapevolezza, e nel perdono e nell’accoglienza benevola di sé, delle proprie fatiche e dei propri – anche fallaci – tentativi.

E che ne è del futuro?

– Stavo proprio pensando… – Si? – Il presente non cambia, giusto? – Esatto. – Ma che ne è delle cose che succedono dopo? – Non capisco cosa intendi. – Da adesso in poi? [..]

Da adesso in poi, che ne è del futuro? – Beh, visto che il futuro non è ancora successo, credo proprio che dipende da te, disse, concedendosi un sorriso.

Emozioni, sentimenti, verità

L’acqua cade dall’alto al basso. È la forza di gravità. Anche le emozioni forse agiscono secondo la stessa legge. Di fronte a una persona con cui si ha un legame profondo e a cui si sono rivelati i propri sentimenti, è difficile mentire e lasciar perdere. La verità vuole uscire a tutti i costi, soprattutto quando si cerca di occultare la tristezza o la fragilità.

È molto più facile nascondere la tristezza a un estraneo, a qualcuno di cui non ci si fida. […] La forza di gravità emotiva era molto potente. […] Con una sola parola gentile Kei avrebbe potuto allentare la corda di violino. In quel momento a Kei sarebbe bastato dire una sola parola gentile e la verità sarebbe zampillata fuori. Kei la fissava con aria preoccupata, Hirai lo sapeva bene, anche senza guardarla, ed era per questo che distoglieva disperatamente gli occhi.

Di sedie e di cuori che cambiano (per un’apertura d’occhi)

Il presente non era cambiato, ma quelle due persone sì. Kotake e Hirai erano tornate nel presente con il cuore trasformato. Kei chiuse dolcemente gli occhi: ero così concentrata su ciò che non potevo cambiare da dimenticare la cosa più importante. […] Sorge spontanea la domanda: che senso ha quella sedia? […] Se quella sedia ha il potere di cambiare il cuore delle persone, di sicuro un senso deve averlo.

Toshikazu Kawaguchi - "Finchè il caffè è caldo" - Foto di Ioana Motoc da Pexels

Le regole

Regola n° 1 – cap. 1

“La Prima regola era una volta tornato nel passato, potrai incontrare solo le persone che sono state nel locale.”

Regola n°2 – cap. 1

“- Puoi tornare indietro è vero, puoi tornare indietro, ma… – Ma? – Qualunque cosa farai, il presente non cambierà comunque. […] Anche se torni nel passato e dici cosa provi al tuo fidanzato partito per l’America… – Anche se gli dico cosa provo? – Il presente non cambierà comunque. […] Non cambierà il fatto che sia partito per l’America […] Anche se torni nel passato, gli riveli i tuoi sentimenti e gli chiedi di non partire, il presente non cambierà”

Regola n°3 – cap. 1

“C’è una sola sedia che ti permette di tornare indietro nel tempo e mentre sei nel passato non ti puoi muovere da quella sedia.”

Regola n°4 – cap. 1

“C’è anche un limite di tempo. […] Quando torni nel passato tutta la tazza prima del caffè si raffreddi […] altrimenti ti succederà qualcosa di orribile.”

Regola n° 5 – cap. 1

Un’altra regola importante […] si può tornare indietro nel tempo solo se ci succede in un posto preciso di questo caffè […] quel posto. – Quello lì? in cui è seduta quella signora? […] Devi solo aspettare […] ogni giorno c’è un momento in cui va in bagno. Mentre lei non c’è, ti puoi sedere al suo posto.


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